
``L’incontro con la Cooperativa è stata la miglior esperienza che ho avuto.``
Laboratorio di serigrafia
Venezia
8.11.2010
Vengo da Santo Domingo. All’inizio in Italia è stato un po’ difficile perché quando he estado fuori da mio Paese io parlavo sempre inglese e spagnolo. Quando sono arrivato qua… Mamma mia un po’ difficile. Porqué me domandavano in italiano rispondevo in inglese. Dopo piano piano ho trovato lavoro, tutti i giorni l’italiano e poi per forza lo devi imparare.
Sono venuto qua per lavorare e per studiare, ma per studiare per gli stranieri è difficile difficile. Io pensavo che avendo studiato grafica qua potevo fare come un professionista ma invece posso solo come tecnico. Devo fare qua tre anni di scuola per diventare professionista. Dovrei rifare l’università. Il mio titolo qui mi vale solo come tecnico. Per esempio negli Stati Uniti vale, qua è come se ho fatto solo il liceo tecnico e allora ho pensato: “Se faccio tre anni qui per andare a guadagnare 1˙200 1˙300 euro, perché rifare i tre anni? Mi conviene fare altro! Ho tanti progetti quando torno a casa, tantissimi. Qua fino ad adesso non ne ho nessuno. Sono venuto con tanti progetti nella testa tanti tanti. Pensavo che era più facile inserirsi, come straniero che ha studiato, pensavo era più facile inserirsi perché ha un titolo, un titolo superiore, un titolo d’università che in base a quello tu potevi inserirti subito nel lavoro. Però cercare lavoro è difficile, è super difficile e quando lo trovi tu straniero non guadagni come l’altro.
Anche in carcere ho avuto problemi di razzismo, tantissimo… Per la polizia penitenziaria. Non tanto a me ma di più alla 15 gente del Marocco, araba. Quando parlavo, dall’accento mi lasciavano un po’ stare, però agli arabi gli dicevano: “Terroristi! Siete solo dei terroristi inutili” Mentre con me, per fortuna, erano più disponibili e gentili nonostante avessi la pelle più scura rispetto alla loro. Sentivano il mio accento spagnolo e subito subito tutti erano tranquilli… Prima di conoscere la cooperativa ci ho messo sette, otto mesi. Ho trovato lavoro tramite la cooperativa e grazie a loro oggi lavoro anche fuori. Dentro lavoravo come grafico nel laboratorio di serigrafia mentre adesso cerco di fare un po’ di tutto… Con l’associazione mi sono trovato benissimo, sono stato poco tempo in carcere e ho lavorato quasi subito. Sono stato benissimo. O sea… appena dentro… tutto il giorno in una cella senza far niente, guardando la televisione è difficile. Quando ho iniziato a lavorare è andato tutto benissimo. Per me è stato come avere una libertad dentro il carcere.
He estado poco tempo… Dopo sono subito uscito. Per me, l’incontro con la cooperativa Rio Terà è stata la miglior esperienza che ho avuto. Lavoravo dalle sei alle otto ore… Per noi più lavoro c’è meglio è. O sea stare in una cella tutto il giorno con gente che non conosci, che pensano diverso da te è un po’ difficile. Quando inizi a lavorare trovi gente che la pensa uguale a te, con le idee uguali e si sta meglio. Molto, molto meglio. Nel mio caso non è cambiato troppo il mio modo di vivere la vita. Porqué he estado in carcere por una roba che neanch’io pensavo. Perché prima lavoravo fuori come grafico ed è stato un po’ difficile entrare nel carcere. Prova a pensare al cambiamento… É difficile difficile. Però quando sono entrato nella cooperativa a lavorare mi ha cambiato la vita da così a così.
Dentro il carcere ho fatto il corso di serigrafia, grafica… o sea l’ho fatto per farlo ma nel mio paese avevo già fatto sei anni di grafica. Lavoravo come grafico però ho fatto comunque il corso. Mentre sei in carcere tu pensi tutto in base al tempo e fare il corso mi ha fatto bene, ho conosciuto tanta gente brava là. Questo lavoro ti proietta verso il futuro, ti fa credere in te stesso sempre sempre di più… Per esempio ci sono persone che non sanno niente e grazie alla cooperativa, o sea, se trovano qualcosa, pensano a un futuro, imparano una professione. Non al livello professionale sino tecnico. Però si impara tantissimo, te cambia la vita, davvero. Riusciamo a guadagnare uno stipendio che te da indipendenza. Aiuta tantissimo a te, a tu famiglia, alle persone che hai fuori. Nel mio caso, fuori, c’è stato un periodo che non trovavo da lavorare e stavo a casa sempre sempre a pensare ai problemi, pagare affitto, luce, gas e quando arriva il lavoro ti senti meglio. Per tutto, tutto devo ringraziare la cooperativa Rio Terà. Soprattutto a livello umano… C’è stato un momento un po’ difficile all’inizio ma quando la cooperativa te ayuda te da una mano… O sea sempre pensa, pensa, pensa… Grazie alla cooperativa sto meglio adesso, molto meglio! Ho pensato di andare al mio Paese ma grazie alla cooperativa sto qua, come massimo un anno, un anno e mezzo e dopo me ne vado. Se sto qua è grazie alla cooperativa. Se non era per lei già me ne ero andato. Sono in Italia da quasi 4 anni.
Trovare persone che mi ascoltano e mi aiutano mi ha fatto tornare la voglia di rimanere… Ho trovato amici, non è una cooperativa come cooperativa sino come persone, é una famiglia. Questo è quello che ho trovato qua. Non una cooperativa come una forma di lavoro, ma come una famiglia. Tante volte che non stavo facendo niente sono venuto qua a salutare. Mi sento molto bene qua, bene bene.
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La cooperativa utilizza materiali in PVC per sviluppare i propri modelli, nel rispetto dell’ambiente e garantendo un manufatto coerente nella filiera di eticità ed ecosostenibilità.
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Lavoriamo seimila metri quadrati di terra, con il metodo dell’agricoltura biologica, da cui ricaviamo verdura di stagione e molte delle essenze utilizzate nel laboratorio di cosmetica.